PADOVA Oltre al campionato d'Europa dei superpiuma tra Devis Boschiero e Antonio De Vitis, l'evento pugilistico di sabato al PalaAlì dell'Arcella propone un piatto forte della boxe femminile a livello mondiale.
Si tratta del Campionato del mondo Wbc dei pesi mosca (il titolo è vacante) tra la quarantenne romagnola Simona Galassi (17 vittorie, 1 sconfitta e 1 pari) e la ventenne ungherese Renata Szebeledi (15 vittorie e 9 sconfitte). Un match rinviato cinque volte in meno di due mesi e che ha finalmente trovato casa a Padova. «Devo ringraziare, oltre a Salvatore Cherchi, gli organizzatori padovani che mi danno questa opportunità di conquistare la cintura della Wbc che fu mia nel 2009 e nel 2010», afferma la pugilessa di Forlì che nel mondo del pugilato è soprannominata "Regina di Romagna".
«È la seconda volta che combatto in Veneto. Nell'aprile scorso a Vicenza ho conquistato il titolo intercontinentale Ibf proprio contro al Szebeledi». In quell'occasione il verdetto in suo favore fu molto tirato (96 a 94). «So che sarà un match molto duro», continua, «Proprio per questo ci ho messo grande impegno nella preparazione. A 40 anni quella di sabato potrebbe essere la mia ultima chance. Vedremo, sono convinta di avere ancora qualcosa da dire in questo sport. E lo voglio dimostrare contro un'avversaria che ha metà dei miei anni».
La boxe è uno sport che può dare da vivere ad un atleta? «No. Nel nostro paese il pugilato è poco considerato dai media e dagli sponsor. Fanno fatica i maschi a campare di soli pugni, figuriamoci noi donne. Comunque vada dopo l'incontro di sabato tornerò a lavorare nella palestra di Forlì come istruttrice di fitness». La cintura iridata della sigla Wbc è vacante essendo stata abbandonata qualche mese fa dalla messicana Mariana Juarez che la strappò proprio al Simona
Galassi nel marzo del 2011.
25 ottobre 2012
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